L’Arte della Cinematografia
by Daniele Nannuzzi
Il mito della riproduzione grafica in movimento, che altro non è, se non il cinema, nasce nella remota notte dei tempi, nel cervello di uomo primitivo.
In Spagna, presso Santander, nelle grotte di Altamira, vi è dipinto un bell’esemplare di cinghiale policromo, che ha la curiosa caratteristica di avere otto zampe.

Non si tratta però di uno scherzo della natura, la spiegazione è più semplice, l’anonimo cavernicolo che raffigurò quel cinghiale aveva capito che la realtà che lo circondava non era statica, bensì mutava secondo il movimento dei suoi elementi.
Allora decise di dipingere altre due paia di zampe, come successive posizioni delle estremità dell’animale, imprimendogli il MOVIMENTO.


Quindicimila anni più tardi pittori futuristi Italiani, tra i quali Giacomo Balla, nei suoi dipinti: Cavallo e Cavaliere (1915) e Dinamismo di un cane al guinzaglio (1912), adotterà questo accorgimento per dare la sensazione del movimento.

Già dal 110 e il 113 d.c., l’aspetto architettonico della Colonna Traiana, eretta dai Romani per celebrare le gesta dell’Imperatore Traiano in Dacia, sembrano anticipare di diversi secoli il principio della pellicola cinematografica. La colonna è come avvolta da un nastro di pietra che narra i fatti più importanti avvenuti durante le due campagne di Dacia. La storia viene raccontata esattamente secondo il suo svolgimento: le figure scolpite sembrano i fotogrammi di un film.
Il Cinema, afferma Malraux, non è altro che l’aspetto più progredito del realismo plastico che comincia a svilupparsi dal Rinascimento.
Nelle opere di pittori come: Rembrandt, Caravaggio, Vermeer e tanti altri, possiamo, senza dubbio riconoscere i precursori dell’illuminazione cinematografica. Nei loro dipinti la LUCE è sempre giustificata da una fonte naturale o artificiale che sia.
I tagli di luce laterali di Caravaggio provocano intense ombre, che cinematograficamente chiamiamo Sottotoni
Rembrandt, ad esempio, dipinge per la prima volta la sovraesposizione della luce di una finestra, come accadrebbe fotografando una forte fonte di luce in un ambiente buio…
Nel dipinto La cena di Emmaus, invece, Impalla dietro al corpo di Gesù una fonte di luce, che illuminando intensamente il muro dietro di lui e il personaggio seduto a tavola, provoca la sua silhouette con un forte controluce… come si farebbe su un set cinematografico.
Vermeer invece ambienta tutti i propri dipinti nel suo studio, sfruttando solo ed unicamente la luce proveniente dalle finestre, come in uno Studio fotografico.
Nonostante si attribuisca solitamente ai fratelli Lumière l’invenzione del cinematografo nel 1895, il Cinema, in realtà è il frutto maturo di una serie di esperienze e tentativi di vario genere alla cui base dobbiamo porre l’invenzione della fotografia, la camera oscura (1500), la lanterna magica (1600), lo Zootropio (1834).


Il francese Marey, già prima della nascita del Cinematografo, cominciò a studiare il volo degli uccelli e il movimento dei cavalli, analizzando le relazioni spaziali e temporali delle zampe ad ogni andatura.
L’avvento del Cinema fu straordinario, ma all’inizio era considerato solo come un fenomeno da baraccone, si giravano pellicole senza una precisa storia, erano dei piccoli Corti.
La macchina da presa era fissa, famosissimo L’arrivo alla stazione o L’Innaffiatore innaffiato, girato dai Fratelli Lumière.
Fu George Mèliés il primo a capire che il Cinema era il più formidabile strumento di magia mai passato tra le sue abili mani di Illusionista di professione.
Mèliés sfruttò al massimo le incredibili possibilità che quel nuovo giocattolo gli offriva, andò scoprendo o intuendo tutti i trucchi e le tecniche come:
modellini, sparizioni, apparizioni, false prospettive, montaggio, che costituiscono il repertorio del cinema moderno; egli arrivò persino a colorare a mano, fotogramma dopo fotogramma, alcune delle sue pellicole.
Fu lui a costruire il primo Teatro di posa in Europa, nel giardino della sua casa, a Montreuil.

Il tetto di vetro, come una grande serra, le pareti mobili, specchi per raccogliere e convogliare la Luce solare a suo piacimento…
Era nata la Cinematografia.

La storia della Cinematografia racconta come la LUCE sia stata prodotta utilizzata e trasformata in immagine dinamica, componente essenziale del film.
Quel fascio luminoso che attraversa il buio di una sala cinematografica e unisce prodigiosamente la pellicola allo schermo, sul quale costruiamo un’Illusione che porti lo spettatore a sognare e credere veramente di essere in un’altra epoca o in un altro luogo e coinvolgerlo completamente nella storia che il Regista sta raccontando.
Questa è la nostra arte... L’Arte della Cinematografia.